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Nel mondo della medicina, i cani stanno dimostrando di essere veri e propri eroi a quattro zampe.

Grazie al loro olfatto eccezionale e alla loro capacità di addestramento, i cani per l’allerta medica sono in grado di rilevare diverse condizioni mediche, fornendo un supporto indispensabile a persone affette da malattie croniche o condizioni di salute particolari quali diabete, glicemia, epilessia.

In questo articolo, esploreremo il lavoro svolto dai cani per l’allerta medica, nonché le razze più predisposte e utilizzate in questo ambito.

Il lavoro dei cani per l’allerta medica

I cani per l’allerta medica sono addestrati per rilevare specifici odori associati a condizioni mediche come il diabete, l’epilessia, l’asma, l’allergia alimentare e altri disturbi.

Questi cani sono in grado di riconoscere i cambiamenti chimici che avvengono nel corpo umano, spesso prima che questi diventino evidenti ai sensori e agli strumenti diagnostici tradizionali.

Ad esempio, i cani addestrati per l’allerta medica dei diabetici sono in grado di rilevare le variazioni dei livelli di zucchero nel sangue, segnalando al proprio padrone quando il livello di glucosio si trova al di fuori della norma.

In questo modo, il cane può avvertire il proprietario in anticipo, consentendogli di prendere le misure necessarie per mantenere i livelli di zucchero sotto controllo.

Quali sono le razze più predisposte?

Non tutte le razze di cani sono adatte a diventare cani per l’allerta medica: alcune razze, tuttavia, presentano caratteristiche particolarmente adatte a questo compito.

Di seguito sono elencate alcune delle razze più utilizzate:

  1. Labrador Retriever: questa razza è spesso scelta per il lavoro di allerta diabete o epilessia grazie alla sua intelligenza, alla sua natura amichevole e alla sua capacità di apprendimento rapido, sono noti per il loro olfatto sviluppato e la loro affinità con le persone.
  2. Golden Retriever: come i Labrador, anche i Golden Retriever sono cani estremamente intelligenti e affettuosi. Sono noti per essere facilmente addestrabili e per la loro capacità di lavorare in modo concentrato per lunghi periodi. Molto utilizzati per monitorare subito i valori effettivi della Gligemia nel sangue.
  3. Pastore Tedesco: questa razza è conosciuta per la sua versatilità e per il suo addestramento impeccabile. I Pastori Tedeschi sono spesso impiegati come cani per l’allerta medica grazie alla loro attenzione ai dettagli e alla loro lealtà.
  4. Beagle: sono noti per il loro olfatto straordinario e sono spesso utilizzati nell’allerta medica per rilevare allergie o condizioni come l’asma. Sono cani energici e desiderosi di compiacere i loro padroni.
  5. Border Collie: questa razza è rinomata per la sua intelligenza e per la sua predisposizione all’addestramento: sono spesso addestrati come cani per l’allerta medica grazie alla loro capacità di rilevare i cambiamenti nell’odore del corpo umano.

A chi rivolgersi per un cane da allerta medica ?

L’utilizzo dei cani per l’allerta medica sta guadagnando sempre più popolarità grazie alla loro straordinaria capacità olfattiva e alla loro dedizione nell’aiutare le persone affette da condizioni mediche.

Come abbiamo detto, questi cani sono in grado di fornire un supporto prezioso, rilevando i cambiamenti chimici nel corpo umano e avvertendo i loro padroni in anticipo e grazie a questi straordinari angeli a quattro zampe, molte persone possono affrontare le loro condizioni mediche in modo più sicuro e consapevole, godendo della compagnia e dell’amore incondizionato che solo un cane può offrire.

L’uso dei cani per l’allerta medica rappresenta un’importante integrazione alle pratiche mediche tradizionali e potrebbe avere un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone affette da malattie croniche.

Tuttavia, è importante sottolineare che i cani per l’allerta medica non sostituiscono i professionisti sanitari o le terapie mediche convenzionali.

Restano però un supporto aggiuntivo che può fornire un’indicazione precoce di condizioni mediche, consentendo alle persone di prendere provvedimenti tempestivi e di consultare i propri medici per una valutazione approfondita.

L’addestramento dei cani per l’allerta medica richiede tempo, impegno e competenza da parte di addestratori specializzati.

È fondamentale che i cani siano addestrati in modo etico e rispettoso, tenendo conto del loro benessere e del loro equilibrio emotivo.

Pertanto, è consigliabile cercare addestratori qualificati e allevamenti affidabili come ad esempio il nostro Allevamento Marina Lab per garantire che il cucciolo riceva una formazione adeguata e che sia in grado di svolgere il suo lavoro in modo sicuro ed efficace.

In conclusione possiamo dire che grazie alla loro straordinaria capacità olfattiva e alla loro dedizione, queste razze di cani offrono un sostegno inestimabile alle persone affette da malattie croniche, migliorando la loro qualità di vita e offrendo loro un compagno fedele e amorevole.

Leggi anche: come distinguere un allevatore serio da un commerciante di cani.

Leishmaniosi nel cane: il vaccino protegge definitivamente?

Le leishmaniosi nel cane è una patologia infettiva parassitaria ampiamente diffusa soprattutto nei paesi del Mediterraneo, che può essere davvero pericolosa per il nostro cane.

Si tratta di una zoonosi, trasmessa mediante dei flebotomi o pappataci, ossia degli insetti che si nutrono di sangue.

Questi fungono da vettori, inoculando nell’animale il “Leishmania infantum”, un protozoo che si moltiplica nella loro bocca, dove compie una parte del suo ciclo biologico.

Il pappatacio si caratterizza per una colorazione giallastra e per delle dimensioni molto piccole, si infetta nutrendosi del sangue di un animale affetto da leishmaniosi e nell’arco di una ventina di giorni è in grado a sua volta di infettare altri esseri viventi mediante puntura, trasmettendogli il parassita.

La sua diffusione è maggiore nel periodo compreso tra maggio e settembre/ottobre, quindi nei mesi più caldi, e al calar del sole è molto più alta per i cani la possibilità di essere punti.

La disseminazione a livello sistemico del protozoo a partire dal sito di inoculo avviene attraverso il torrente ematico ed è favorita da alcune componenti salivari del pappatacio, che sono in grado di stimolare il rilascio di istamina, una sostanza la cui azione vasodilatatrice a livello capillare richiama sangue e accelera l’invasione parassitaria.

Chi può ammalarsi di Leishmaniosi?

Anche l’uomo può essere contagiato, in quanto i protozoi del genere Leishmania possono causare anche la cosiddetta “Leishmaniosi umana”, ma è impossibile che avvenga un contagio dal cane all’essere umano, poiché è sempre necessario essere punti direttamente dal flebotomo.

Mentre nell’uomo l’esito dell’infezione è solitamente di minore gravità, anche grazie alla possibilità di ricorrere ad un efficace trattamento farmacologico, negli animali la situazione è più critica.

Tra quelli che possono essere colpiti, i cani sono esposti senza dubbio ad un maggior pericolo, dato che insieme ai roditori sono i serbatoi principali della malattia, mentre il gatto, ad esempio, è un ospite occasionale.

La difficoltà maggiore che si riscontra nel cane sta nel diagnosticare la leishmaniosi, poiché nella maggior parte dei casi decorre in maniera cronica e paucisintomatica, fino a quando le conseguenze diventano ormai irreparabili.

Per i cani, inoltre, non vi è ancora una terapia in grado di eradicare del tutto il parassita dal corpo, per questo la prevenzione del contagio risulta fondamentale.

Qual è il ruolo del sistema immunitario nello sviluppo della leishmaniosi?

Un grande aiuto nell’arginare la gravità della leishmaniosi ci viene dal sistema immunitario, la cui attivazione in alcuni mammiferi impedisce che vi siano delle conseguenze importanti e, talvolta, evita anche che la patologia attecchisca.

Alcuni studi, infatti, hanno evidenziato che in diversi cani vi possono essere differenti risposte immunitarie all’infezione da Leishmania, che portano principalmente a due scenari.

Nel primo caso l’infezione comporta l’attivazione dei linfociti T helper 1, responsabili della risposta cellulo-mediataTH1, che svolge un’azione citotossica, particolarmente utile nel debellare le infezioni virali e parassitarie endocellulari.

Sono reclutate tutta una serie di cellule grazie al rilascio di alcune citochine, come l’INF-gamma, che stimola le cellule macrofagiche a rilasciare ROS (radicali liberi dell’ossigeno), in grado di danneggiare le cellule infettate, e l’IL-12, che attiva le cellule Natural Killer, a loro volta responsabili del rilascio di INF-gamma.

Abbiamo così il contenimento dell’infezione ed i cani sembrano capaci di resistere allo sviluppo della malattia.

Nel secondo caso, invece, vengono reclutati i linfociti T helper 2 e si attiva la risposta TH-2, che è di natura anticorpale, in quanto favorisce l’attivazione dei linfociti B, che producono anticorpi non in grado di limitare il diffondersi della patologia.

In questo caso gli animali risultano vulnerabili all’infezione e sviluppano la malattia franca.

Analizzando la leishmaniosi alla luce di quanto detto, appare evidente come si tratti anche di un’affezione di natura immunitaria e non solo di una patologia infettiva.

Resta tutt’ora non chiaro perché in alcuni animali il sistema immunitario risponda in maniera efficiente e perché in altri si realizzi una vera e propria “immunodeficienza”.

È davvero utile vaccinare il nostro cane?

Solitamente la maggior parte delle vaccinazioni ha come scopo l’incremento della risposta anticorpale contro specifiche componenti di un microrganismo patogeno.

Il vaccino attualmente impiegato per la prevenzione della leishmaniosi, invece, dovrebbe essere in grado di innescare nell’animale una risposta immunitaria cellulo-mediata protettiva, ma questo dipende principalmente dal sistema immunitario del cane, il quale viene influenzato sopratutto dalla sua alimentazione.

Da ciò ne deriva che alcuni cani, anche se sono stati vaccinati, possono comunque contrarre la leishmaniosi, in primis perché il vaccino non blocca il contagio, ma lo sviluppo della malattia (non sempre) ed in secondo luogo perché la risposta dell’animale alla vaccinazione dipende dalla sua “immunocompetenza”.

Dato che il vaccino può solo ridurre il rischio di ammalarsi di leishmaniosi, è indispensabile, dunque, ricorrere anche ad altre misure profilattiche, come gli antiparassitari naturali in commercio che proteggono il cane dalla puntura del flebotomo, impedendo il contagio a monte.

Ci sono ancora ricerche in atto che puntano a migliorare l’efficacia della profilassi vaccinale, cercando di indagare i meccanismi alla base dell’immunità e le risposte che questi determinano, che sono responsabili della sensibilità di un organismo alla leishmaniosi.

Un cane affetto da leishmaniosi può essere curato?

È importante chiarire un punto fondamentale: un cane affetto da leishmaniosi non potrà mai guarire del tutto, sebbene sia possibile tenere sotto controllo la patologia con delle cure opportune, se non è in uno stadio avanzato.

L’individuazione precoce dell’avvenuta infezione, mediante un prelievo ematico, farà senza dubbio la differenza, dato che permetterà al veterinario di iniziare un trattamento tempestivo, prima che si abbia una compromissione del funzionamento dei reni.

I farmaci in commercio riducono notevolmente la sintomatologia fino a farla scomparire, in particolar modo per quanto riguarda le lesioni a carico della cute, consentendo all’animale di vivere serenamente per molti anni.

Ci potrebbero essere, però, una o più riacutizzazioni della malattia, a cui si farà fronte modificando il piano terapeutico precedente.

Per questo motivo è molto importante effettuare dei controlli periodici, anche se il cane sembra star bene e non mostrare alcun sintomo.

Con quale sintomatologia si presenta la leishmaniosi e come possiamo prevenirla?

Come abbiamo accennato prima, la sintomatologia della leishmaniosi nel cane non è sempre facile da individuare.

Ciò crea non pochi problemi nella diagnosi, che in alcuni casi arriva solo quando la malattia è in fase avanzata e presenta un coinvolgimento multiorgano.

Tra i sintomi più caratteristici ci possono essere degli anomali sanguinamenti nasali, un’eccessiva crescita delle unghie, detta onicogrifosi, la comparsa di ulcerazioni nell’area intorno agli occhi e di alterazioni cutanee, come ispessimenti, zone desquamate o prive di pelo (principalmente a livello di zampe e muso) e noduli cutanei.

A questi si associano anche sintomi meno specifici, come anemizzazione, linfoadenopatia e splenomegalia, artrite infettiva a carico di più articolazioni, alterazioni della funzionalità renale fino all’insufficienza renale, che è la principale causa di morte nell’animale.

Per cercare di diagnosticare la leishmaniosi in una fase ancora iniziale, si raccomanda di effettuare l’analisi del sangue e delle urine del cane con cadenza annuale e di recarsi dal proprio specialista di fiducia, qualora si ravvisassero dei segnali indicativi di una patologia in atto.

Infine, non dobbiamo mai dimenticare di applicare gli antiparassitari per la protezione dei cani dai pappataci, in quanto rappresentano la forma di prevenzione primaria più efficace in assoluto, soprattutto se utilizzati non sporadicamente.

10 consigli su come distinguere un allevatore etico da un cagnaro

Come possiamo distinguere un allevatore serio da un cagnaro o rivenditore di cani?

Pensate che non esistano? Vi sbagliate sono la maggioranza. Siti web e annunci in rete sono pieni di commercianti che comprano e rivendono cuccioli non loro, magari usando anche foto di altri allevatori in modo da ingannare gli acquirenti.

Oggi Internet è una jungla di annunci: ecco alcuni consigli da non sottovalutare per evitare fregature!

L’acquisto di un cucciolo di labrador con le carte in regola, diversamente da quanto si possa pensare, non è sempre un qualcosa di semplice, sopratutto se vogliamo capire la serietà di chi mette in vendita un cucciolo.

Molto spesso i più inesperti si lasciano abbindolare da annunci truffaldini, che promettono cuccioli di razza a prezzi a dir poco stracciati, magari anche dotati di pedigree falso non emesso da ENCI, ma la verità è molto diversa da quel che appare.

Il pericolo di imbattersi in dei cagnari, infatti, è sempre dietro l’angolo, ma ci sono dei segnali che ci aiutano a distinguerli dagli allevatori seri, a cui è sempre auspicabile affidarsi.

Gli allevatori seri sono perfettamente in grado di scorgere quegli aspetti che contraddistinguono un professionista, facendolo differire nettamente da tutti coloro che non vogliono e non possono fornire le garanzie necessarie, che andrebbero richieste quando si sta per acquistare un cucciolo di razza.

Un allevatore di labrador serio dovrebbe fornire tutta una serie di documenti, quali:

  • test genetici dei riproduttori sulla patologie ereditarie
  • deposito DNA di tutti i riproduttori
  • controllo displasia sui genitori del cucciolo
  • registrazione dei cuccioli all’anagrafe canina e microchip entro 60 giorni
  • cessione dei cuccioli solo dopo il sessantesimo giorno di vita
  • registrazione pedigree dei cuccioli in ENCI entro 90 giorni di vita
  • cessione dei cuccioli con contratto di vendita (compagnia o riproduzione)
  • libretto sanitario del cucciolo
  • copie pedigree dei genitori

Ovviamente, non per ultimo, seguire a vita il proprio cucciolo e restare sempre un punto di riferimento per la famiglia.

Questo articolo cercherà di stilare una semplice guida che consentirà al futuro acquirente di focalizzarsi su quegli elementi che sin di primi istanti dovrebbero apparirgli sospetti, aiutandolo a non incappare in un allevatore poco serio o, nel peggiore dei casi, in un vero e proprio truffatore.

Numerose razze in vendita: cagnaro al 100%

Spesso capita di leggere degli annunci o siti web in cui sono disponibili razze di taglia piccola, media e grande come un catalogo, in cui un venditore propone cuccioli di razze diverse, che in alcuni casi dice di allevare personalmente.

Se volete capire quali siti web e annunci evitare, potete contattarci prima di fare una scelta che poi vi costerà molto a vita (ne abbiamo trovati centinaia).

Questo è il primo indizio che deve farci storcere il naso ed aiutarci a carpire una delle più importanti differenze tra allevatori etici e cagnari (rivenditori di cuccioli).

Chiunque decida di dedicare la propria vita e tutte le sue energie ad allevare una razza di cani in maniera professionale, non potrà in alcun modo permettersi di offrire ai potenziali acquirenti cuccioli di varie razze, perché occuparsene in contemporanea mantenendo degli standard elevati risulta impossibile.

L’allevamento di una determinata razza non è un qualcosa che si può improvvisare, poiché è richiesta tanta esperienza ed un’abnegazione che non tutti possiedono.

Un allevatore etrico, serio e onesto si prende cura con pazienza e amore dei suoi cuccioli, accompagnando ogni soggetto nel delicato percorso che dalla nascita lo porterà al momento in cui sarà affidato al nuovo proprietario, ovviamente ben selezionato prima.

Un allevatore serio non cede cuccioli al primo che chiama!

La crescita dei cuccioli nei primi tre mesi non è semplicemente una fase di passaggio, ma è estremamente delicato, in quanto si getteranno le basi per il benessere futuro del cucciolo, che dovrà essere alimentato con un cibo sano che rispetti la sua natura ed inizierà a rapportarsi e a socializzare per la prima volta con i suoi simili e con l’essere umano.

Per poter seguire ogni cucciolo al meglio è indispensabile dedicargli il giusto tempo e le necessarie attenzioni, nonché conoscere a fondo le caratteristiche e le esigenze della razza allevata, come nel nostro caso il Labrador Retriever.

Ciò fa sì che sia impossibile occuparsi in contemporanea di numerosi cuccioli di razze estremamente diverse tra loro, in quanto verrebbe meno l’impegno necessario per assicurare all’acquirente un esemplare che versi in un eccellente stato di salute, sia fisicamente che psichicamente.

Far nascere cuccioli per poi venderli è una cosa, selezionare per migliorare la propria idea di razza e mirare a cuccioli sani di buon temperamento e tutt’altra cosa!

Se, al contrario, un individuo afferma di essere in grado di fare ciò, questo dovrebbe senza esitazione farci sospettare che si tratti di un cagnaro, che non si dedica personalmente all’allevamento dei cuccioli, ma si limita ad importarli da cucciolate esterne di privati che poi rivende o dall’Est Europa in condizioni a dir poco disumane.

Anche nel caso in cui una persona non sia dedita all’importazione, ma scelga di trattare più razze contemporaneamente, senza dedicare a ciascuna le giuste premure e limitandosi a far crescere i cuccioli alla meno peggio e e poi metterli in vendita, non si può in alcun modo considerarlo alla stregua di chi alleva professionalmente una razza specifica, come cuccioli di Labrador Retriever,  perché costui non è altro che un produttore di cani “in serie”, che agisce senza la minima conoscenza e la costante dedizione necessarie.

La stessa cosa vale per chi alleva numerose cucciolate ogni mese come una fabbrica e purtroppo ce ne sono molti in Italia.

Colori non riconosciuti dallo strandard FCI: classica truffa del cagnaro

In molti casi ci si imbatte in inserzioni che mettono in vendita dei cuccioli di cane che vengono descritti come esemplari di razza, ma in realtà la razza a cui dovrebbero appartenere non esiste.

Nella razza che alleviamo noi, ad esempio, la classica truffa è il Labrador Silver o Argento. Una colorazione non ammessa, non riconosciuta dalla FCI e dallo standard 122 e portatrice di patologie molto importanti come atrofia progressiva della retina, alopecia e la diluizione del colore (Locus D).

Si tratta di una tipologia di truffa che riguarda principalmente le razze di taglia piccola, come il Bouledogue Francese, per le quali nel corso degli anni sono state incrociate di sana pianta numerose varietà (blu, merle, lilac, ecc…)

I cani Toy, Mini o Nani nella maggior parte dei casi semplicemente non esistono, ma sono denominazioni inventate dai trafficanti di cuccioli di proposito per spingere all’acquisto i potenziali clienti, che saranno vittime così di una vera e propria truffa.

Il costo del cucciolo varia se chiedi il pedigree

Ci sono alcuni sedicenti “allevatori” che offrono all’acquirente la possibilità di scegliere tra un cucciolo senza o con pedigree, chiedendo solitamente per quest’ultimo un prezzo molto più elevato.

Questo approccio alla vendita è una truffa al 100%, in quanto cela chiaramente l’intenzione di ingannare l’ignaro acquirente, che non sa che il costo di un pedigree ammonta all’incirca ad una trentina di euro.

È chiaro, quindi, che non sarà la presenza o meno di questa certificazione a far lievitare il prezzo del cane e chiunque dica il contrario sta palesemente tentando di truffarci.

Non va sottovalutata, poi, l’importanza che il pedigree ENCI ha, in quanto è per il cane di razza, un vero e proprio documento di riconoscimento, una sorta di carta di identità che identifica univocamente ogni esemplare e che non è di certo opzionale o interscambiabile tra un cucciolo e un altro.

Nel caso in cui ci venga chiesto di scegliere tra un cane con o senza pedigree, molto probabilmente siamo incappati in un allevatore disonesto che ha, magari, una serie di pedigree falsi, che di volta in volta attribuisce ai vari cuccioli in maniera del tutto casuale. Questi sono documenti non riconosciuti (carta straccia).

È del tutto inammissibile e indice di poca serietà mostrare nei confronti dei diversi cuccioli un atteggiamento differente, scegliendo arbitrariamente se dotarli o meno di pedigree sulla base della volontà del futuro padrone.

Un allevatore che può definirsi serio e professionale, infatti, adora incondizionatamente tutti i cuccioli che alleva, gli dedica il giusto tempo e le necessarie attenzioni senza distinzioni di alcun genere.

Li riconosce tutti, dotandoli di pedigree anche nel caso in cui presentino dei difetti che non gli consentono di riprodursi o di prendere parte alle esposizioni canine.

Ciascun allevatore ha senza dubbio la facoltà di scegliere se destinare o meno alla riproduzione un determinato esemplare, ma quest’ultimo potrà essere comunque acquistato da chi desidera prendersene cura e sarà ugualmente dotato di pedigree.

L’eventuale acquirente ha la possibilità di chiedere un risarcimento economico parziale della cifra pattuita all’atto della vendita, subordinato alla presentazione di un documento attestante l’avvenuta sterilizzazione, che dovrà essere rilasciato dal veterinario che ha eseguito l’intervento.

Consegna dei cuccioli al parcheggio o al casello

Qualunque allevatore che possa definirsi rispettabile, dopo essersi preso cura di ogni cucciolo nel migliore dei modi con la stessa dedizione di un padre amorevole, certamente non accetterà di buon grado di affidarli a qualcuno che non conosce adeguatamente.

Si premurerà di fare tutte le domande necessarie per accertarsi che ciascun cane sia accolto in un ambiente adatto alle sue esigenze e venga accudito con premura e attenzione.

Il compito dell’allevatore non termina al momento della vendita, ma prosegue anche in seguito, dato che questi vorrà verificare nel corso del tempo che il cucciolo stia bene e che riceva le giuste cure.

Non è opportuno che all’atto della cessione sia il venditore a portare l’animale a casa di chi lo acquista, quasi come se fosse una sorta di pacco Amzon, ma è auspicabile che il nuovo proprietario si preoccupi di familiarizzare con il cucciolo in precedenza, recandosi nell’ambiente in cui è vissuto fino a quel momento anche diverse volte.

Dobbiamo diffidare da chi ha un atteggiamento di disinteresse e frettolosità nel cedere i cuccioli che alleva, da chi non si preoccupa di conoscere gli acquirenti e di sapere dove e come verranno tenuti i cani, da chi è disposto a consegnarli a domicilio o ovunque il futuro proprietario voglia.

Tutti quelli che danno via i propri piccoli senza sincerarsi che stiano bene sono senza dubbio dei cagnari, perché se fossero degli allevatori seri tenderebbero a selezionare le persone a cui affidarli, rifiutandosi di cederli a chi non appare idoneo a prendersene cura.

Un forte campanello d’allarme è la scelta da parte del venditore di luoghi non opportuni per consegnare i cuccioli, come autostrade, piazze, locali e così via.

Questo tipo di comportamento deve farci sospettare di essere vittime di una truffa, perché è un modus operandi spesso adottato da chi desidera non essere in alcun modo rintracciabile in futuro.

Sono soliti agire così i famigerati cagnari dell’Est, che cercano di liberarsi dei cuccioli importati nel più breve tempo possibile, optando per incontrare gli acquirenti in luoghi sconosciuti, allo scopo di ricevere il pagamento pattuito e non farsi più trovare nel caso in cui il cucciolo, ad esempio, si ammali o, peggio, muoia.

Scarse informazioni o recensioni negative

Non possiamo affermare che trovarci al cospetto di un allevatore che fornisce delle informazioni limitate equivalga a rischiare di essere truffati, ma senza dubbio ciò ci renderà preoccupati, soprattutto se notiamo altri comportamenti che destano sospetto.

È, infatti, sinonimo di garanzia acquistare i propri cuccioli da allevatori titolari di affisso ENCI, perché sarà possibile reperire anche in rete tutte le informazioni necessarie come le testimonianze dei clienti.

Nel momento in cui tutto quello che conosciamo di un allevatore è un numero di cellulare o un indirizzo e-mail, acquistando da lui ci esporremo ad un rischio, perché entrambi i recapiti possono essere all’occorrenza inattivati, impedendoci di rintracciarlo in caso di problemi futuri senza una sede fisica visitabile.

Non dobbiamo esitare, quindi, nel richiedere tutte le informazioni necessarie per conoscere e per reperire chi ci sta vendendo un cucciolo, come il nome ed il cognome, un recapito telefonico fisso e un indirizzo di residenza/domicilio, cercando di verificare, se ci è possibile, che si tratti di dati veritieri prima di procedere al pagamento.

Annunci online di privati improvvisati allevatori

Allevare è un’arte. Allevare non è un passatempo … è un lavoro da prendere seriamente e richiede formazione su tutto quello che concerne crescere e gestire una cucciolata nel rispetto delle leggi e dalla salute animale.

È possibile trovare su internet con estrema facilità numerosi annunci di venditori privati, che propongono l’acquisto di cani nati in casa, senza che ciò celi una truffa.

Solitamente i privati preferiscono ricorrere al passaparola per vendere i propri cuccioli, spesso scegliendo di affidarli a qualche conoscente, ma alle volte possono comunque decidere di servirsi di annunci online o di giornali di annunci per cercare di allargare il bacino d’utenza.

Nel caso in cui, però, si individuassero più inserzioni che riportano lo stesso recapito telefonico o indirizzo e-mail, soprattutto se i cani in vendita sono di razze diverse (rivenditori), è molto probabile che dietro vi siano dei cagnari, che spacciano dei cani di importazione per delle cucciolate domestiche, nel tentativo di liberarsene il prima possibile senza destare sospetti.

Cuccioli venduti con libretti di vaccinazione contraffatti

Se ci sono degli aspetti su cui è possibile sorvolare, di certo la presenza di un libretto di vaccinazione falso non è uno di questi.

Un libretto contraffatto presenta i talloncini con il nome del farmaco, a volte anch’essi falsi, ma non il timbro e la firma del veterinario che avrebbe dovuto somministrare la vaccinazione, proprio perché l’animale in realtà non è mai stato vaccinato.

Questo espediente è decisamente tipico di un cagnaro e potrebbe sfuggire ad un occhio poco attento, quindi occorre prestarci attenzione.

Cuccioli ceduti prima dei due mesi di vita

Le disposizioni di ENCI e la Legge Regionale 15/2016 vietano il commercio di cani non identificati e non registrati in anagrafe canina con microchip identificativo di età inferiore ai sessanta giorni.

La cessione di cuccioli che non hanno ancora compiuto i 60 giorni oltre ad essere illegale, altera la normale fase di socializzazione che ogni cane deve attraversare.

Durante questo periodo il cucciolo apprende come interagire con gli altri cani e impara dagli esemplari adulti, in primis dalla madre e dal padre, come comportarsi con i suoi simili e con gli esseri umani.

È una falsa credenza, spesso diffusa da persone ignoranti o disoneste, quella che afferma che la cessione di un cucciolo di cane al di sotto dei due mesi comporta l’instaurarsi di un legame più intenso (falso) con gli esseri umani ai quali verrà affidato.

In realtà un distacco prematuro dai suoi genitori e dai fratellini può causare solo lo sviluppo di problematiche comportamentali gravi, difficili da risolvere e per questo va evitato.

Non sempre il futuro proprietario è consapevole della vera età del cucciolo che ha preso con sé e ciò è dovuto al fatto che i cagnari sono soliti falsificare le informazioni dei cani, compresa la data di nascita, allo scopo di liberarsene il prima possibile, assecondando le esigenze degli acquirenti, i quali in molti casi non sono in grado di stimare quanti giorni abbia realmente l’animale che gli è stato venduto.

Prezzi molto bassi e assenza di garanzie

Chi si occupa di allevare dei cuccioli di razza a livello professionale investe enormemente nella sua attività, sia in termini di tempo sia per quanto concerne le risorse economiche necessarie ad assicurare il meglio ad ogni esemplare.

Ciò deve automaticamente farci storcere il naso quando ci viene proposto di acquistare un cucciolo che viene definito “di razza” ad un prezzo irrisorio rispetto a quello a cui mediamente è venduto.

In alcuni casi un prezzo più basso della media viene giustificato dal venditore con l’adduzione di motivazioni poco comprensibili, sospette o ingannevoli.

Alcuni cagnari, infatti, giustificano l’abbassamento del prezzo con il mancato possesso del pedigree da parte del cane, ma abbiamo già visto che questo importantissimo documento di identificazione del cucciolo costa poco e non può influenzare in alcun modo il costo finale.

Nel settore cinofilo non può accadere che un cane proveniente da un allevamento in cui è stato cresciuto con tutte le accortezze richieste, sottoposto a controlli medici, alimentato con cibi di qualità e seguito con attenzione nelle iniziali fasi della crescita, venga poi ceduto ad un prezzo irrisorio.

Se accade ciò, inevitabilmente l’acquirente è stato truffato, perché gli è stato fatto credere che il proprio cane provenga da un allevamento serio, ma così non è.

Il caso opposto è quello in cui un cucciolo non in possesso delle necessarie garanzie, che solo un allevatore professionale è in grado di fornire, è ceduto a fronte del pagamento di una cifra alta, poiché appartiene ad una razza definita dal sedicente venditore “costosa”.

In questo caso non ci resta che diffidare dalla scusa che ci è stata fornita, dato che l’unica motivazione plausibile del costo elevato dovrebbe consistere in una dettagliata spiegazione tecnica del perché un determinato esemplare abbia quel prezzo.

Un allevatore serio, infatti, non esiterà nel menzionare le innumerevoli spese che ogni giorno deve sostenere per assicurarsi che ciascun cucciolo nasca da genitori accuratamente selezionati, venga seguito con costanza nella crescita e nello sviluppo, sia educato al movimento e guidato nella delicata fase della socializzazione, affinché da adulto possa mostrare un’intelligenza viva ed un temperamento socievole, nonché un’ottima prestanza fisica.

Non bisogna dimenticare, poi, che ciascun cucciolo sano è il frutto di un’alimentazione di altissima qualità, appositamente studiata per le sue esigenze, e di una giusta attenzione al suo stato di salute, che comprende il controllo sui genitori di costosi esami genetici per accertare l’assenza di malattie ereditarie, volti a selezionare quegli esemplari che saranno poi destinati alla riproduzione.

Ciò richiede un costo elevato, a cui andrà aggiunto anche il legittimo guadagno che ad un professionista spetta.

Dinanzi ad una risposta esaustiva e completa non abbiamo motivo di dubitare e possiamo nella maggior parte dei casi escludere di essere incappati in un cagnaro.

Arrivo del cucciolo di Labrador: cosa fare

Il tuo cucciolo di labrador è finalmente arrivato a casa, un batuffolo di pelo così allegro giocoso e tenero che vi conquisterà immediatamente.

E da questo momento sarà vostro compito educarlo al meglio e farlo crescere sano ed equilibrato, ed è importante ricordare che non sarà per un periodo limitato di tempo ma per tutta la sua esistenza!

Naturalmente voi conoscete bene l’ambiente di casa vostra, ma per il vostro cucciolo di labrador sarà tutto nuovo, un universo interessante da esplorare dato che i primi momenti sono quelli più delicati sarà compito vostro fare in modo di creare un ambiente idoneo a ricevere questo nuovo membro della famiglia affinché si senta subito a casa.

Per prima cosa, non abbiate fretta di metterlo a contatto con gli altri membri della famiglia, persone o altri animali.

Non opprimetelo fin da subito con eccessive attenzioni e giochi, ma dategli la possibilità di approcciare con i suoi tempi le varie situazioni che gli si porranno davanti.

Fategli vedere dov’è la ciotola con l’acqua e la sua cuccia, i luoghi dove può andare e dove no. Sarà probabile che, preso dall’emozione e soprattutto per il fatto che ancora non riesce a controllare bene la minzione, faccia qualche goccia di pipì sul pavimento.

Non sgridatelo troppo forte, ma se possibile portatelo nel luogo dove volete che faccia i bisogni e premiatelo quando lo fa in quel posto.

Ricordate che dopo i pasti, al risveglio, dopo aver bevuto o giocato il cucciolo è più stimolato a fare i bisogni (questo vale come regola anche nei mesi successivi, per abituarlo a fare i bisogni dove volete che li faccia: sta ancora imparando a gestirli!).

La prima notte in casa

La prima notte che il cucciolo di labrador passerà con voi sarà anche la prima che trascorrerà lontano dalla mamma e dai fratellini.

Dopo l’entusiasmo iniziale dato dall’esplorazione del nuovo ambiente e dalla conoscenza di nuove persone, rimanere da solo potrebbe renderlo nervoso e stressato, per questo potrebbe guaire tutta la notte ricercando le attenzioni vostre o la compagnia dei fratelli.

È quindi importante abituarlo gradualmente a rimanere da solo, ponendo inizialmente la sua cuccia in un luogo tranquillo ma dal quale possa sentirvi e a cui possiate accedere con facilità nel caso in cui dobbiate andare a rassicurarlo.

L’importante è non esagerare con questo comportamento perché potrebbe rinforzare nel cucciolo la convinzione che ad ogni suo guaito corrisponda un vostro soccorso, così facendo diverrebbe un vizio difficile da sradicare.

La sua fase iniziale di socializzazione nei primi due mesi di vita è fondamentale per creare dei legami senza fobie con altri esseri viventi (umani e animali).

Una casa a prova di cucciolo

Ecco alcuni consigli pratici per rendere più sicura la vostra casa per il cucciolo dopo aver lasciato l’allevamento:

  • Lasciate porte e finestre chiuse, in maniera che il piccolo non possa scappare o cadere di sotto;
  • I caminetti con facile accesso alla canna fumaria vanno schermati;
  • Nascondete i cavi elettrici perché il cucciolo potrebbe mordicchiarli;
  • Non lasciata a portata di bocca prodotti per la pulizia o piccoli oggetti che possano essere ingeriti con facilità;
  • State vicini al cucciolo nei pressi di scale o ringhiere da cui potrebbe cadere, facendo uso di cancelletti se necessari;
  • Mettete a sua disposizione giocattoli appositamente realizzati per lui;
  • Assicuratevi di non avere piante potenzialmente velenose come azalee, gigli, ciclamini, oleandri, edera o stella di Natale.
  • Rendere la casa sicura per il vostro cucciolo di Labrador significa assicurarsi la tranquillità per la sua incolumità ma anche evitare che il vostro piccolo metta a soqquadro le vostre cose!